La sanità in Calabria

La sanità in Calabria

Una delle regioni più a rischio d’Italia in ambito sanitario

E’ stato recentemente pubblicato un report su “Le performance sanitarie” che misura l’indice di gradimento dei sistemi sanitari regionali italiani a cura di “IPS- Indice di performance sanitaria” e “Demoskopika”.

Il report tiene in considerazione otto indicatori:

  1. La soddisfazionesui servizi sanitari;
  2. La mobilitàattiva;
  3. La mobilità passiva;
  4. Il risultato d’esercizio;
  5. Il disagio economicodelle famiglie;
  6. Le spese legali;
  7. La democrazia sanitaria;
  8. La speranza di vita.

 

Il Trentino Alto Adige si colloca al primo posto per efficienza del sistema sanitario, mentre la nostra cara Calabria, insieme alla Sicilia ed alla Campania si posizionano tra gli ultimi posti in classifica.

Le regioni italiane sono state divise in tre realtà territoriali diverse, formate da:

9 regioni definite “sane”; 6 regioni “influenzate” e 5 regioni “malate”.

La Calabria è tra le regioni malate in quanto sempre agli ultimissimi posti nell’area indagata dagli indicatori esaminati.

Dai dati riportati emerge come nel 2017 più di 1,5 milioni di famiglie italiane, di cui il 60% appartenenti al Mezzogiorno d’Italia, hanno dichiarato di non avere abbastanza soldi per poter affrontare le spese per le cure mediche.

Sono soprattutto le famiglie calabresi, con una quota del 14,9%, circa 120 mila nuclei familiari, a denunciare l’enorme disagio economico.

Seguono la Sicilia con una quota del 14,2% pari a ben 283 mila famiglie, la Campania (10,3%), la Basilicata (9,2%) e la Puglia (9,1%) coinvolgendo nel processo di impoverimento rispettivamente 223 mila, 22 mila e 146 nuclei familiari.

I meridionali sono anche meno inclini ad affrontare cure mediche nei sistemi sanitari locali, ritenuti non adeguati.

“In particolare, con un indice medio di “fuga”, pari al 10,7%, che misura, in una determinata regione, la percentuale dei residenti ricoverati presso strutture sanitarie di altre regioni sul totale dei ricoveri sia intra che extra regionali, il Sud s i colloca in fondo per attrattività sanitaria dopo le realtà regionali del Centro con un indice di fuga pari all’8,8% e del Nord (6,8%)”[1].

La migrazione sanitaria dalle realtà regionali del Mezzogiorno, infatti, è stata quantificata in oltre 319 mila ricoveri, pari complessivamente a oltre 1,1 miliardi di euro di guadagni che sfumano per le regioni del Sud e vanno a rimpinguare le casse delle regioni del Nord.

Per quanto concerne l’indicatore sulle spese legali, si stima che in Calabria le liti da contenzioso con sentenza sfavorevole abbiamo generato una spesa pari a 522 mila euro al giorno.

Nel solo 2018, infatti, le spese di questa natura sostenute dal comparto sanitario italiano ammontano a oltre 190 milioni di euro, con un incremento dell’8,9% rispetto all’anno precedente.

Le strutture sanitarie del Sud concentrano ben il 63% delle spese legali, pari a 120 milioni di euro, seguite da quelle del Centro con 42,6 milioni di euro (22,4%) e del Nord con una spesa generata per 28,2 milioni di euro (14,8%).

È la Calabria a guidare questa infame graduatoria con una spesa pro-capite di 9,9 euro determinando un esborso, in valore assoluto, pari a 19,5 milioni di euro.

 

Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, ha dichiarato “La nostra indagine annuale conferma la persistente disparità tra l’offerta sanitaria presente al Nord rispetto a quella erogata nel Mezzogiorno. Un divario che, ostacolando il diritto alla libertà di scelta del luogo in cui curarsi, genera un circuito imposto di ricoveri che alimentano costantemente la migrazione sanitaria”.

“Un fenomeno – ha continuato – che oltre rendere la vita impossibile a chi è costretto a curarsi fuori dal proprio sistema sanitario regionale, lo condanna a una preoccupante ‘schiavitù sanitaria’ dai connotati irreversibili e devastanti.

“È del tutto evidente che per il Mezzogiorno, la riorganizzazione del sistema sanitario rappresenti, in assoluto, l’emergenza principale per affrontare la quale non sono più sufficienti provvedimenti spot ma una vera e propria terapia shock”[2].

 

[1] http://www.cn24tv.it/public/news/docs/ips-report-demoskopitca-sistemi-sanitari-regionali-2019.pdf

[2] http://www.cn24tv.it/news/192034/salute-sud-vittima-della-schiavitu-sanitaria-la-calabria-e-la-piu-malata-d-italia.html